Il piacere di essere a Firenze. Alla prima del Maggio Musicale Fiorentino nel nuovo teatro dell'Opera.

"Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò."

Sulle note dell'Inno di Italia cantato dal coro del Maggio  si inaugura il nuovo Teatro del Maggio Fiorentino, il teatro dell'Opera di Firenze. Come non essere felici dell'apertura di un nuovo teatro dedicato interamente alla musica? Come non essere orgogliosi di essere a Firenze proprio in una serata come questa? Non nascondo l'emozione mentre ascoltavo l'inno di Mameli.

Arrivo stranamente puntuale, curiosa,  emozionata di varcare quel cancello . Un lungo viale,  luci, tanta gente nel foyer. Il pubblico freme, la curiosita' di vedere questo teatro costruito in soli 2 anni e' tanta.  La curiosita' di guardarsi intorno e incrociare lo sguardo di volti noti dello spettacolo.






Sebbene l'opera non sia ancora finita  e manchino ancora numerosi dettagli, la sala e' bellissima, mi ricorda i teatri del nord europa, la Berliner, Sidney. Linee pulite, forma circolare, materiali semplici. Come a Berlino e' il legno a dominare. Quello stesso legno che viene utilizzato per la costruzione degli strumenti e che trasforma la vibrazione in suono. Sia visivamente che per l'acustica l'ambiente favorisce l'esperienza dell'ascolto, la concetrazione , l'entrare nella narrativa musicale,  l'immergersi nella musica.

Il discorso del sindaco, Matteo Renzi, e' molto bello. Si parla della citta',  dell' Italia  e di come in un momento storico come questo sia importante investire sulla cultura. I ringraziamenti vanno davvero a tutti, anche e soprattutto agli operai che hanno lavorato notte e giorno per la realizzazione del teatro.
Poi il saluto di Zubin Mehta, il direttore dell'Orchestra , cittadino onorario di Firenze, che si augura che tutti i Fiorentini in tutte le vesti, in smoking, in jeans, bambini e anziani  possano varcare la soglia del teatro nel 2012.
Un sfida? Sarebbe davvero bello. L'obbiettivo e' quello di un teatro vivo fatto di gente, emozioni e sogni che nacono dalle melodie di tutta la musica che verra' suonata all'interno di questo teatro.
Da amante della musica classica, non posso che augurarmi che sempre piu' persone possano apprezzare la musica  e che possano emozionarsi o goire per l'appunto, ascoltando la nona di Beethoven con la quale si e' concluso il concerto.

"Freude, schöner Götterfunken,
Tochter aus Elysium,
wir betreten feuertrunken,
himmlische, dein Heiligtum!
Deine Zauber binden wieder
was die Mode streng geteilt,
alle Menschen werden Brüder
wo dein sanfter Flügel weilt."








In Etiopia con Engera. Guardare e vivere il mondo con una nuova prospettiva, quella di volontaria.

Foto di Filippo Bianco


"We ourselves feel that what we are doing is just a drop in the ocean, 
but  the ocean would be less because of that missing drop" Mother Teresa.

Qualche anno fa avevo letto due libri molto belli "L'idea dell'India" di Moravia  e "L'odore dell'india" di Pasolini . Entrambi in India, insieme,  stesso identico viaggio, ma raccontato in due modi diversi. Ogni  avventura puo' essere infatti vista da molteplici prospettive e decidere su cosa focalizzarsi puo' influenzare enormemente il nostro lettore. Quali le immagini, quali gli odori, quali sono i momenti che hanno reso un esperienza indimenticabile?

Sono tornata da qualche giorno da un viaggio/missione in Etiopia e questa è stata la mia prima riflessione. Mi trovo di fronte a due settimane così ricche ed intense che 'e difficile capire da dove iniziare e cosa raccontare . 
Basterebbero per l'appunto odori ed immagini. Odori forti, spesso acri quasi insopportabili.
Colori intensi,come quello della terra , il verde dei prati, la pelle degli Etiopi. 
Visi espressivi, uomini e donne bellissimi. Giovani, ma nello stesso tempo vecchi. Pelle segnata dal sole e dalle intemperie. Occhi rovinati dal fumo delle capanne. Occhi che parlano da soli, dallo sguardo intenso che non hanno paura di fissarti. Sorrisi...


Pazienti in attesa di essere visitati
L'avventura Engera 2011 inizia ad Addis Abeba, una citta' caotica che porta ancora il segno della dominanzione italiana. Addis, chissa' se una volta era elegante. Chissa' com'era quando il mio bisnonno viveva qui. Chissa' se nelle strade e vicoli affolatti della città  si nasconde un  lonatano parente. 

La prima sosta a San Salvatore e' d'obbligo. San Salvatore e' un bel convento nel centro della citta'. La sosta serve per fare il rifornimento di medicine e a organizzare il materiale per i villaggi. Valigie enormi piene di vestiti da smistare. Kili e kili di farmaci da dividere. La farmacia dove ce li procuriamo e' un buco all'interno di un ospedale al quanto fatiscente. Aspettiamo ore ed ore che tutti i medicinali siano pronti. Contiamo ogni singola scatola. "The Bill" invece e' un mistero. Vista la lentezza penso che abbiano inviato la fattura al loro commercialista americano.

I monaci sono ospitali. Ci accolgono alla loro mensa. Chiacchieriamo con loro. Ammiro la loro calma e la loro fede. Piu' volte mi trovero' a parlare di religione e fede in questo viaggio. 

Il giorno dopo partiamo per Endibir dove il gruppo si dividede per andare nei villaggi di Zizencho, Burat, Maganasse e Getche. 


Io scelgo Zizencho. Il mio gruppo e' formato da Tommaso, Filippo e Annamaria. Fin dall'inizio entriamo in sintonia, l'accoppiata banker-pediatra sembra funzionare. Non vedo l'ora di rivedere Surahbila. Arriviamo al tramonto. Riusciamo a malapena  a riorganizzare   i farmaci nella clinica  che inizia gia' a fare buio. L'odore del sangue insieme a quello di sudore dei pazienti  di quella prima sera entra prepotentemente nelle nostre narici,  e' indimenticabile.
La casa dove dormiamo e' piu' che semplice. Non c'e' elettricita' ne acqua calda.
Tutto questo rende l'avventura ancora piu' vera. 


Bambini pronti a cantare l'inno nazionale prima della scuola.

Le giornate a Zizencho si susseguono con estrema regolarita' . Colazione molto presto al mattino accompagnata  dal coro  dei bambini che  cantato l'inno Etiope prima di entrare a scuola,   un pranzo frugale e cena insieme alle suore. Non nascondo il divertimento a chiacchierare con Surahbila e ad ascoltarla mentre  parla con Filippo. Pur nella sua veste di suora  sa usare i suoi occhi molto bene.

Surhabila and Filippo

Durante il giorno il lavoro alla clinca e' molto intenso.Vediamo circa 200 pazienti al giorno. La maggior parte casi sono semplici, malattie e condizioni patologiche spesso dovute alla mancanza di norme igieniche. Non sono mancate anche delle brutte emergenze, alcune davvero fra la vita e la morte, altre invece cose "curiose" mai viste prima.

Andrea e Filippo al lavoro

Ci divertiamo a lavorare con il personale locale. Anche davanti a quella sofferenza riusciamo a sorridere e ridere insieme. E' incredibile vedere la loro preparazione e la loro voglia di fare pur lavorando e vivendo in condizioni cosi' difficili.
Una sera Filippo chiede a Surahbila dove trova la forza per affrontare tutto questo. Una donna indiana di 46 anni , una suora, sola in Africa in mezzo al nulla. La sua risposta e' DIO. La fede l'aiuta ad andare avanti, a credere nella sua clinica. Una fede che si sente, si respira. Una fede diversa fatta di azioni per il prossimo.
Disciplina , durezza e amore e' quello che leggo negli occhi di questa piccola donna.  Per me lei e' altrettanto importante di tante CEO e manager. Lei e' al loro pari. Ma qual'e' il suo reward?
Gestisce una clinica, una scuola, ascolta i problemi della gente. Come infermiera si occupa delle emergenze, fa partorrire le donne.... Talvolta le sue terapie possono essere discutibili, ma chi siamo noi per giudicarla? Chi siamo noi uomini, medici e infermieri viziati per dirle cosa deve fare?  Alla fine e' lei che rimane a Zizencho. Alla fine e' lei , piena di dolori che deve fare il conto con i suoi malati e con il suo bilancio.

Mattinata a scuola

La settimana e' stancante, ma la giornata si conclude sempre  con il sorriso sulle labbra.
 Divertente ed interessante la domenica passata ad Endibir per la messa con il vescovo. Una messa lunghissima in cui si alternavano cantilene in amarico e  le voci giovani e gioiose dei cori della diocesi.  Poi il pranzo alla casa del vescovo. Mi metto subito a parlare con le suore che gestiscono l'ospedale di Attat e Wallisso. Parliamo dei loro progetti per le madri. Loro sono suore diverse senza velo con  piu' di 30 anni di esperienza  in Etiopia. Mi raccontano la loro storia, le loro esperienze.
Viaggiare significa anche questo, ascolatare le persone che si incontrano durante il cammino.
Incontri strani che si fanno anche nei villaggi durante le passeggiate pomeridiane, uno dei piu' bei momenti della giornata.  Bambini curiosi, donne ,  uomini a cavallo... E poi  quel  pizzico di avventura data da una delle piu' violenti grandinate che abbia mai visto.


Incontri fatti durante le nostre passeggiate per le strade del villaggio.
Il tempo passa velocemente , il gruppo e' compatto e divertente. Si aggiunge anche un terzo dottore, Andrea. E' impossibile non ridere alle sue battute.

The Zizencho Team: Vale, Annamaria, Andrea, Filippo, Tommaso

Il tempo vola. Eccoci di nuovo pronti alla partenza a caricare valigie su una jeep. Un abbraccio. Leggo negli occhi di Suhrabila e delle altre suore la speranza di rivederci. La nostra presenza e' importante anche  per loro.
Pur creando caos e scompiglio so che portiamo un po' di novita' alla loro routine. Si divertono a chiacchierare con noi, a parlare di mondo , di sentimenti  e di pettegolezzi. Alla fine anche loro sono umane.

Suore di Zizencho

A me invece cosa rimane? Direi entusiasmo e un senso di forza e coraggio molto profondi. Rispetto per chi e' qui e lavora ogni giorno, rispetto per il diverso.  Un senso di gratitudine per quello che ho , ma anche per la possibilita' di aver vissuto quest' esperienza.
Sebbene ogni separazione sia sempre difficile , so che Zizencho mi rimarra' sempre nel cuore come so anche che l'avvventura e' appena iniziata . Sono ancora tante le cose che si possono fare per migliorare la situazione.


Un grazie particolare...
A tutto il gruppo di volontari di questa spedizione per il loro entusiasmo, aiuto e per non aver mai mollato!
Gruppo Engera Novembre 2011: Alberto Bani, Elio Filidei, Maria Paola Bolaffio, Francesca Becherucci, Andrea Cantisani, Federica Cardini, Tommaso Vergelli,  Tommaso Bianconi, Massimo Lupi,  Giulia Miccinesi, Giacomo Grassi, Rosa Santangelo, Ramona Possiedi, Lucia Canzian, Giulia Savasini, Annamaria Ceccarelli, Alessia Antonetti, Filippo Bianco, Valentina Vinante.
All'associazione Engera , a Francesco Silenzi e Giuseppe Indolfi, senza i quali non saremmo mai partiti. Grazie per il vostro supporto e per il vostro aiuto, ma soprattutto per crederci cosi' tanto.











Un tocco di Parigi a Firenze.... The Florence Florentines love.

Camminare per le stradine e i vicoli di Firenze e' davvero un piacere, soprattutto a Dicembre con il profumo di caldarroste e  quando la citta' e' piena di luci.

In questo periodo ho adocchiato dei negozietti molto carini. Piccoli spazi decorati con estrema cura  dove  ogni singolo  prodotto e' stato scelto perche' piace prima di tutto alla proprietaria. Gioielli carinissimi, biancheria intima divertente, vestitini e giacche che non vedono l'ora di essere indossate.

Cose diverse,  che entrano finalmente in questo universo fiorentino. Sembra di essere a Parigi... O quasi! Dall'appendiabiti in cotone alla scelta dei colori delle pareti, e perche' no, mentre si prova qualcosa si puo' prendere anche un buon caffe'.

Primo della lista il Cortile in via dei Serragli. Le decorazioni all'ingresso invitano gia' ad entrare.
Hanky Panky, Kristina T, borse fantastiche e creme con fragranze molto delicate. Un piccolo concept store fatto per chi ha voglia di essere diversa, senza rinunciare a qualita' e raffinatezza.








A pochi metri di distanza invece Prive' in via di Santo Spirito. Anche qui si possono trovare dei capi fatti a mano o di designer di nicchia. Cappelli divertentissimi, collane, giacche e abiti  fatti di stoffe molto divertenti. Ottimo anche per trovare qualche regalino di Natale.

Uno dei miei  e' il mondo di Luca Rafanelli in via dei Serragli.
Entrare nel suo laboratorio significa entrare in un universo magico fatto di oggetti e mobili che nascondono spesso delle storie bellissime.
Armadi, sedie, lambade... Luca e sua moglie decorano gli ambienti creando un'armonia particolare. Le loro vetrine non passano mai inosservate . Impossibile non trovare un oggetto curioso, da un piccolo mobiletto da dentista a vecchi armadi usati dai fiorai. Tutto restaurato con colori eleganti , rispettando l'anima dell'oggetto. Una vera e propria galleria dove e' d'obbligo entrare anche solo per prendere inspirazione....

La lista dei posti magici del Diladdarno non e' finita. Basta camminare intorno a Santo Spirito per scoprirne altri. Stampe, coralli, i magici gioielli di Angela Caputi, vestiti e mantelline fatte a mano. Piccoli negozi di artigiani perfetti per trovare regali di natale curiosi e carini! Firenze e' anche questo.














Dedicato a tutti i trentenni...

Dopo piu' di due settimane di assenza per un bellissimo viaggio in missione in Etiopia eccomi qui, di nuovo  davanti a questo computer. Avrei cosi' tanto da scrivere su quello che ho visto , sentito, provato. Emozioni forti, gioia , divertimento e tanta sofferenza. 
Voglio pero' aprire la mia rubrica di dicembre con una riflessione /poesia che mi ha mandato un amico ieri sera dopo una lunga e bellissima chiacchierata.
Una poesia dedicata a tutti trentenni o quasi. A chi si sta godendo questa bellissima fascia di eta' o a chi deve ancora provare l'ebbrezza di questo momento.  Just enjoy....


"Io mi divertivo ad avere trent'anni, io me li bevevo come un liquore i trent'anni. Sono stupendi i trent'anni, ed anche i trentuno, i trentadue, i trentatre, i trentaquattro, i trentacinque! Sono stupendi perche' sono liberi, ribelli, fuorilegge, perchè è finita l'angoscia dell'attesa, e non è cominciata la malinconia del declino. Perché siamo lucidi, finalmente, a trent'anni! Se siamo religiosi, ...siamo religiosi convinti; se siamo atei siamo atei convinti. Se siamo dubbiosi, siamo dubbiosi senza vergogna. E non temiamo le beffe dei ragazzi perchè anche noi siamo giovani, non temiamo i rimproveri degli adulti perchè anche noi siamo adulti. Non temiamo il peccato perchè abbiamo capito che il peccato è un punto di vista, non temiamo la disubbidienza perchè abbiamo scoperto che la disubbidienza è nobile. Non temiamo la punizione perchè abbiamo concluso che non c'è nulla di male ad amarci se c'incontriamo, ad abbandonarci se ci perdiamo: i conti non dobbiamo più farli con la maestra di scuola e non dobbiamo ancora farli col prete dell'olio santo. Li facciamo con noi stessi e basta, col nostro dolore da grandi. Siamo un campo di grano maturo a trent'anni, non più acerbi e non ancora secchi: la linfa scorre in noi con la pressione giusta, gonfia di vita. E' viva ogni nostra gioia, è viva ogni nostra pena, si ride e si piange come non ci riuscirà mai più. Abbiamo raggiunto la cima della montagna e tutto è chiaro là in cima: la strada per cui scenderemo un po' ansimanti e tuttavia freschi. Non succederà più di sederci nel mezzo a guardare indietro e avanti e meditare sulla nostra fortuna."


Oriana Fallaci




Grazie Nico! 

How Bulimia affects your body.....


Ieri ho trovato questa immagine interessante sugli effetti della Bulimia a livello sistemico.

Penso che la figura parli da sola... Dalla pelle, allo stomaco, dall'intestino agli ormoni, conseguenze a lungo e breve termine.

La bulimia e' una vera e propria malattia. Perdere il controllo di fronte al cibo, non riuscire a dire basta. Episodi ricorrenti, spesso molto frequenti.
Non la si riconosce sempre perche' chi ne soffre puo' avere un peso normale o addirittura essere leggermente sovrappeso.

Voglia sfrenata di cibo, craving spesso di carboidrati.  Mangiare anche quando non si ha fame senza mai sentire il senso di sazieta'. La capacita' di finirsi un pacco di biscotti, un intero frigorifero, 2 filoni di pane.
Molte donne che ne soffrono ricorrono poi a diversi metodi per non prendere peso, dal vomito indotto , all'utilizzo di lassativi fino ad arrivare all' attivita' sportiva strenuante. Tutta questa  Energia che potrebbe usata per volersi bene , viene assorbita completamente in questo vortice, spesso tenuto nascosto e dal quale e' tanto difficile uscire.

Secondo la NEDA, National Eating Disorder Association, l'utilizzo di lassativi , il vomito indotto non servono a perdere il peso. Parte cibo viene comunque assorbito. Anche l'effetto dei diuretici e' solo temporaneo, a causa della perdita di liquidi che vengono comunque recuperati. E chi soffre di Bulimia questo lo sa bene.

Sebbene la mortalita' per Bulimia sia piu' bassa rispetto a quella per l'anoressia nervosa, di Bulimia si puo' morire.  Il vomito, l'utilizzo di lassativi e di diuretici porta a degli squilibri elettrolitici  che possono avere effetti sul cuore determinando anche morte improvvisa. Insieme a questo, il vomito ripetuto determina un alterazione delle mucose dello stomaco e dell'esofago che possono portare a ulcere molto pericolose in caso di sanguinamento o alla rottura dell'esofago.

Ma di Bulimia si puo'  guarire. Un lavoro e un percorso a 360 gradi che mira alla salute del corpo e dello spirito. Sapere cosa e quando mangiare, conoscere le proprie esigenze emotive. In alcuni casi puo' essere necessario   utilizzare integratori, rimedi naturali o farmaci che possono ridare alla psiche e al corpo un supporto spesso fondamentale. Il primo passo inizia dal riconoscere che qualcosa non va, che il rapporto con il cibo non e' sano e che c'e' bisogno di aiuto.
 Regola numero 1: Uscire da quella terribile identificazione "Io sono Bulimica" per ritrovare la forza  e la motivazione di guarire.
Un percorso verso la conoscenza di se stessi, verso una nuova maturita' e consapevolezza.








Medicina e Filosofia: dopo secoli di separazione le due discipline si riavvicinano per dare vita al nuovo sapere medico.


Il dibattito sul legame esistente fra medicina e filosofia è stato fin dall'antichità classica  molto acceso , che ruolo spetta alla filosofia nel curriculum del medico?
Questo argomento è tornato nuovamente attuale non solo per l'importanza formativa che questa disciplina riveste per il singolo medico , ma anche per determinare  il miglioramento del rapporto fra questo e il paziente.
Il recupero della disciplina umanistica può essere ricondotto a due cause fondamentali, da una parte come risposta alla clinica "tecnologica " e dall' altra per controbilanciare l' approccio olistico proprio delle medicine orientali.
Sprengler, filosofo tedesco vissuto fra il 1880 e il 1936, nella sua Opera “Il tramonto dell’Occidente”,  aveva definito la medicina come figlia della filosofia, ma pur essendo la parte teorica della medicina una conseguenza dell'approccio speculativo della filosofia della natura del VI sec a.C., a partire dal V sec., è la medicina  stessa, con le sue questioni di ordine pratico e metodologico che puo’ costituire il punto di partenza del pensiero filosofico. I confini delle due discipline possono spesso confondersi in una dialettica feconda per entrambe.



L'incipit  sia per i medici che per i filosofi era l'uomo , le teorizzazioni dei primi avevano però un andamento circolare , partivano e ritornavano sempre al paziente al fine di migliorare la terapia. In questo contesto sono importanti non solo le considerazione di ordine teologico e filosofico che emergono dai trattati del Corpus attribuibili ad Ippocrate  (460-360 ca. a.C) , ma nello stesso ambito anche gli studi fatti da Aristotele (384-382 a.C.) sulla natura dell' uomo , sulla malinconia e sui sogni . Cosi’ come i medici avevano bisogno del sapere e del metodo filosofico cosi’ i filosofi, non solo si dilettavano a speculare sulle conoscenze mediche, ma le incorporavano nei loro trattati. Questo fenomeno ha determinato un progressivo aumento della consapevolezza della professione medica che si e’ emancipata non solo dalla speculazione filosofica, ma anche dalla teologia.



No woman No cry....Nuove iniziative per la salute delle madri.


1000 donne  al giorno perdono  la vita per cause legate alla gravidanza. La maggior parte di queste morti avvengono nei paesi in via di sviluppo , principalmente nell'Africa Sub Sahriana. Sono dati ancora sconcertanti, spesso dovuti alla mancanza di norme igieniche, al fatto che le donne sono costrette a partorire  a casa, da sole senza assistenza, che la loro gravidanza non sia seguita, alla mancanza di educazione.  Il decesso per cause legate al parto e' considerata la prima causa di morte per le donne fra 15 e 19 anni    e pensare che il    90% sono prevenibili. Inisieme a questo  si aggiungno  tante complicanze , prima fra tutte la fistulizzazione retto e uretro vaginale.




Sebbene la salute materna sia il QUINTO dei Millenium Goal del WHO solo in questi anni il grande pubblico e' diventato piu' attento a questa problematica. Maggior sensibilita' e maggiori aiuti.

Questo anche grazie a delle organizzazioni come quella di Christy Turlington, ex modella, Yogi, ma soprattutto Madre e MPH. Dopo la nascita dei figli si e' dedicata anima cuore alla salute ed educazione delle madri in tutto il mondo, in particolar modo in Africa.



Every Mother Counts, la sua organizzazione, si fa portavoce di un messaggio di maggior consapevolezza e speranza: "OGNI MADRE CONTA".

Every Mother Counts si fa sentire grazie al documentario "No woman,  No cry", grazie alle conferenze  e alla collaborazione con grandi televisioni. Raccolta di fondi e tanti progetti e collaborazioni con organizzioni locali e no profit.

Da questa parte dell'oceano un'altra organizzazione, il CUAMM , sta partendo con un altro bellissimo progetto, quello di fornire assistenza gratuita ad un parto, Free access to Safe Delivery. Tante, troppe sono le donne che in molti paesi dell'Africa hanno paura del costo del parto assistito in ospedale e spesso le  madri  si recano nelle strutture ospedaliere solo nel caso di emergenza, quando ormai e' troppo tardi.






L'obbiettivo del progetto e' quello di avviare una forte sensibilizzazione sulla salute delle mamme e dei bambini, che in concreto si traduce nel dare il via a un grande programma che interessa quattro ospedali africani (in Tanzania, in Angola, in Etiopia e in Uganda) per assicurare cure e assistenza gratuita a tutte le donne e i bambini che chiedono aiuto.




In sordina rispetto ad altre gradi questioni di salute, finalmente qualcosa si sta muovendo anche per la salute della donna su scala nazionale e internazionale. 
Dal family planning , al sostegno delle madri, dalla gravidanza all'allattamento.  Si inizia a guardare una delle cose piu naturali del mondo, il parto e la gravidanza, con altri occhi.  Lo sguardo di chi sa che e' da qui che inzia la vita di una societa' piu' responsabile. 


Per saperne di piu'....


WHO 

Trends in Maternal Mortality Rate

White Ribbon Alliance

Every Mother Counts

Doctors with Africa CUAMM






Practice YOGA and help Africa...




Move, have fun ,  get to know your body and Help Africa.... Not BAD! 

Wednesday November 9th at 7:30 @ It's Yoga Firenze in via Dei Bardi, 21 
Special Yoga session with me.


Proceeds from the class will be donated  to ENGERA.


Engera African People Caring is a no-profit association founded and constituted by phisicians and nurses of Florence and Valdarno Ospitals (A. Meyer Pediatric Hospital, S.M. Annunziata, Nuovo San Giovanni di Dio and S.M. alla Gruccia) as well as by volunteers which personally work in the field of healthcare and welfare in Etiopia. 
Engera has been constituted in order to develop its own activities and invest funds collected in a direct manner, without brokerage of other institutions or national and international organizations. 


I have been  voluntereeing for Engera for 3 years and on November 22nd I will join the association for one of their yearly mission in Africa. 

 Firenze

Urban Zen. Helping cancer patients with integrative medicine in the hospital.

Penso che questo video sul lavoro che Donna Karan sta facendo  con la sua fondazione URBAN Zen parli da solo. Terapisti, medici e infermieri che integrano medicina convenzionale a quella alternativa. Yoga, aromaterapia, massaggio e agopuntura in ospedale  per alleviare i sintomi e migliorare lo stato di salute di pazienti con il cancro.




Per ulteriori informazioni:

L'altra faccia di Donna Karan

http://www.urbanzen.org/



The Florence Florentine love: piccoli peccati di gola che possono fare bene al cuore.

Si avvicina l'inverno e con il freddo anche la voglia di coccolarsi un po'. E chi l'ha detto che qualche peccato di gola non faccia bene anche alla salute?
La cioccolata si sa e' uno di questi. Ho studiato il potere benefico del cacao con il mio team a Yale. 
Un pochino di cioccolato ha effetti benefici sul cuore determinando effetto positivo sulla funzione endoteliale grazie agli anti ossidanti in esso contenuti. Per non parlare del triptofano, importante precursore della serotonina, un neurotrasmettitore fondamentale per il mantenimento dell'umore.
Si allora a Cioccolato e cacao. Ricordo ancora la mia prima maestra  che parlava del lusso di bere la cioccolata calda il sabato mattina in famiglia. Adesso invece di cioccolata siamo circondati, ce n'e' davvero per tutti i gusti  e per tutte le tasche. Ma considerando che il cioccolato e' anche un alimento ricco di calorie e' piu' importante scegliere la qualita' rispetto alla quantita'.
Cioccolato fondente senza o con pochissimo zucchero aggiunto: il migliore. 
Firenze nasconde delle piccole botteghe dove e' possibile trovare dell'ottima cioccolata.




Pochi giorni fa non ho resistito ed eccomi in Piazza Pitti in nuovo negozio, Oronero,  aperto da due sorelle che hanno fatto della loro passione un lavoro. Tea e Tisane altamente selezionati provenienti da tutto il mondo, ma soprattutto dalla Via del Te' e da Damman Freres ( Una garanzia). Cioccolato delle migliori marche, anche quelle che non si trovano MAI. Ce n'e' davvero per tutti i gusti anche per chi vuole qualcosa di sfizioso, ma non puo' consumare prodotti contenenti glutine. 



C'e' poi la la cioccolata artigianale. 
Consigliato da un amico PURISTA del cioccolato sono andata a provare anche il cioccolato di Andrea Bianchinin via de Macci . Anche questa una bottega nascosta. Divertente vedere il laboratorio alle spalle e sentire il profumo di cioccolata gia' dalla strada.



Storico e con atmosfera un po' nord Europea, Hemingway, dove la cioccolata si puo' anche bere insieme ai dei gustosi pasticcini..... Ottimo per un sabato pomeriggio freddo e piovoso.

E qui la lista continua con una new entry in via Portarossa , l'Arte del Cioccolato, piu' che di bottega parlerei di Botique , ottimo cioccolato e confezioni regalo splendide.

Altri consigli sono piu' che benvenuti.

Qui i contatti.... Enjoy!
Oronero
Piazza Pitti , 1r. 50125 Firenze
(+39) 055.2302473
http://oronero-firenze.blogspot.com/




Arte del Cioccolato 
via Porta Rossa, 7/R - 50123 - Centro storico
 055-217136

La Bottega Del Cioccolato Di Bianchini Andrea
via de' Macci, 50, 50122 Firenze055 200 160

Hemingway
Piazza Piattellina, 9 50124 Florence, Italy055 284781

The Science behind....



Q&A with Valentina Vinante, MD, MPH By Ashley Maltz, MD, MPH




Published on the monthly Newsletter of the American College of Preventive Medicine, October 2011.

Dr. Valentina Vinante is a visiting Resident physician from Italy. She has been studying Public Health and Preventive Medicine at the University of Florence in Italy. In 2010, she began collaborating with the Yale-Griffin Prevention Research Center in Derby, Connecticut, where she has been involved with grant writing, research activities and project development mostly focused on obesity prevention. Aside from Dr. Vinante’s research duties, she participates as member of the patient care team at the Integrative Medicine Center at Griffin Hospital and other primary care offices in the area. Her primary focus is nutrition, integrative medicine, women's health and strategies to support and implement behavior modification. She is passionate about classical music and Eastern philosophies. She enjoys yoga, skiing and being in nature.



Why did you choose Preventive Medicine as a career?
A Chinese proverb says "The superior doctor prevents sickness; The mediocre doctor attends to impending sickness; The inferior doctor treats actual sickness". My goal is not to become a superior doctor; rather, my goal is to prevent people from suffering as much as possible. During the 6th year of my medical school training, while doing my clinical internships and rotations, I often felt frustrated. My biggest question was not only how to cure the patient, but most of all how to prevent them from suffering. I couldn’t stand the idea that most of the disease I was seeing could be prevented, but I couldn’t do anything. I had to find a way to do something effective. That’s when I discovered Preventive Medicine.
Preventive medicine means applying the education and philosophy of life that I’ve used throughout my life. I am lucky because I grew up in a very healthy family. Once, while I was jogging with my father, he said to me, "I may lose everything, but I will do everything not to lose my health. My investments in the future are this run, my food and the fact that I am not smoking….” My Grandpa, a super healthy 91 year-old-man, keeps the same mentality. He cycles for one and a half hours a day and keeps a very strict diet. With these kinds of examples how can I not believe and practice Preventive Medicine?
In addition, since starting medical school, one of my dreams has been to collaborate with the WHO. I came to see the factors determining the state of health of a person go far beyond the individual/person. I discovered in order to be a complete doctor I had to study public health  to learn how to intervene on a larger scale and have a greater impact.
What are your future goals?
On the one hand, I would love to work as a preventive medicine clinician mostly focusing on women’s health, but on the other side, I’d love to practice preventive medicine and public health on a larger scale. At the current moment, I am getting more and more interested in lifestyle medicine. For all the preventive medicine doctors who want to continue their career working with patients, prescribing lifestyle medicine is essential. The biggest challenge is helping people change their behavior.
Why women’s health?
I wrote my dissertation on early diagnosis of endometriosis in adolescence. I loved being in the department of OB/GYN. What I have noticed is women start to talk about prevention when they are pregnant. But what about adolescence, what about older women with chronic diseases or cancer? I love working with and for women. They are a key figure in our society. It is my observation that if a woman works on her health, the whole family will tend to live a healthier lifestyle.
Which projects have you enjoyed working on the most?
When I look back at the last few years, I see how amazing they have been and am overwhelmed by how much I’ve learned. From being part of a big project aimed at decreasing the rate of voluntary abortions in immigrant women in Tuscany to my last rotation at the Yale PRC, I have really enjoyed my work. I have specifically enjoyed working with Dr. David Katz, the director of the PRC. While there, I took part in grant-writing and studies focused on childhood obesity. I also developed a few interesting projects that I hope will have a great impact on the population. One such project is ABE for Fitness (http://abeforfitness.com/index.html). It is a video-library of 3 to 8 minute evidence-based physical activity bursts that can be done anywhere. Another project I really enjoyed working on is the National Exchange for Weight Loss Resistance (www.newlr.com) - a platform and registry to better understand weight loss resistance and obesity. Dr. Katz was, and still is, a great role model for me. Along with my rotation duties, I am also involved in the activity of a small non-profit organization called Engera (www.engera.org) operating in Ethiopia. Through this organization, I spent a few weeks in Ethiopia working in a small clinic, and I am now involved in projects to improve the quality of the health care service.
Do you see any difference in between practicing preventive medicine in Italy and in the US?
Yes I do. In Italy we have a universal health care system. Preventive Medicine is fully in the hands of family doctors and the department of preventive medicine within the health care system. This system guarantees every citizen is supported throughout the network for preventing disease and living a better lifestyle. Preventive medicine doctors normally work in the department of preventive medicine, choosing to work mostly on large public health projects. They generally do not see patients.
Do you, as a preventive medicine physician, practice what you preach?
I strongly believe a preventive medicine doctor should lead by example. I try to workout at least 3 times a week. I eat healthy, do yoga and meditate. I know with a healthy lifestyle I can achieve more and enjoy a more full and satisfying life.